Limiti importi prestazioni occasionali pubblico dipendente





Doppio lavoro dipendente pubblico e eventuale superamento limite 5.000 euro lordi annuali.

RISPOSTA

Quali sono i limiti per la prestazione occasionale con riferimento alle nuove disposizioni introdotte dall’art. 1, commi 342 e 343, della Legge di Bilancio per il 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197)?
Allego per completezza espositiva la Circolare INPS del 19 gennaio 2023, n. 6.
Sono rimasti immutati rispetto agli anni passati, i limiti di compenso pari a 5.000 euro per ogni prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori (art. 54-bis, c. 1, lettera a), decreto legge n. 50/17) e di 2.500 euro di compenso per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore (art. 54 bis, c. 1, lettera c), decreto legge n. 50/17).
Pertanto, i limiti di compenso annuo con il quale possono essere remunerate le attività lavorative a titolo di prestazioni occasionali, riferiti all’anno solare, sono pari a:
-per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro;
-per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, compensi di importo complessivamente non superiore a 10.000 euro;
-per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, compensi di importo non superiore a 2.500 euro.



Mio marito lavora full time presso un Ente Pubblico ma insegna anche come docente presso un'università, con contratti brevi ( uno per ogni corso tenuto) con la dicitura "la prestazione del contratto è inquadrabile ai fini fiscali nelle collaborazioni coordinate e continuative senza vincolo di etero organizzazione di cui all'articolo 50, 1° comma, lett. c bis) DPR 917/86 è successive modifiche".
Premesso che non ci sono problemi di richiesta di autorizzazione, la domanda che vorrei porre é questa: esiste il limite annuale da poter incassare di 5.000 euro lordi, ma cosa succederebbe se si incassasse in un anno una cifra superiore?
Sia ai fini fiscali che contributivi, ma soprattutto nel rapporto di lavoro con la sua Amministrazione scolastica, e se dovesse un giorno essere tenuto a restituire eventuali somme.
Grazie molte.

RISPOSTA

Nessuna conseguenza ai fini fiscali.
Contrariamente a quanto si possa pensare, al superamento del limite dei 5000 euro annui, non sorge automaticamente alcun obbligo di apertura di partita Iva.
Anche in caso di superamento del limite dei 5000 euro, si tratterà pur sempre di attività occasionale, svolta senza la connotazione della continuità, essendo tuo marito, “prevalentemente”, un lavoratore dipendente della Pubblica Amministrazione.
Nessuna conseguenza da un punto di vista disciplinare, considerato che ciascun contratto di collaborazione autonoma, ai sensi dell'articolo 2222 del codice civile, è stato preventivamente autorizzato dal Dirigente.
Ci sarebbero conseguenze, dal punto di vista contributivo!
A tuo marito sarebbe notificato un accertamento contributivo INPS, a causa della mancata iscrizione alla Gestione separata INPS e al mancato versamento dei contributi conseguenti all'iscrizione.
Per coloro che sono già iscritti presso altre forme di previdenza oppure pensionati, l’aliquota contributiva è fissata al 24%.
Si tratta, ad esempio, dei lavoratori dipendenti che svolgono anche collaborazioni occasionali e per i quali, in caso di superamento del limite di 5.000 euro, il contributo è dovuto in maniera inferiore e con l’applicazione dell’aliquota agevolata.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti:

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